Credo in una Medicina diversa e in Cittadini consapevoli.
Quando, alcuni anni fa, ho aperto questo spazio nella rete ho dedicato molto tempo alla sua preparazione e ho passato personalmente un certo numero di ore nella sua pressochè costante manutenzione e nel suo aggiornamento.
Ad un certo punto non mi è stato più possibile trovare il tempo necessario per questo costante aggiornamento. Non c’è niente di più antipatico, per un lettore, di un sito che non viene regolarmente aggiornato, così che, sentendomi colpevole, ho deciso di riaprire questo spazio di dialogo con le persone interessate e ho pensato di dovere, per senso di realtà e di lealtà, essere più concreto.
Mi sono dovuto rendere conto che non ho la possibilità di seguire il sito personalmente come vorrei, ma d’altro canto non mi sembra onesto affidarlo ad altri, neppure a qualche stretto e bravo collaboratore (qualcuno ancora esiste), perché non sarebbe comunque la stessa cosa.
Ho quindi pensato che questo può essere più semplicemente un luogo nel quale chi desidera sapere di più sugli argomenti che conosco e che mi interessano (e che forse interessano anche ad altri), può trovare concentrati quella parte dei miei scritti che mi sembra utile alla costituzione di un dibattito pubblico e trasparente sui temi della medicina e della bioetica, temi che nel nostro paese, è indispensabile rendere sempre più diffusi.
Solo così, a mio parere, facendo diventare il maggior numero di persone sempre più consapevoli ed esperte anche in terreni nuovi e sconosciuti, potremo tutti crescere, come persone e come cittadini di questo paese.
Il mio lavoro consiste anche in questo, facilitare il passaggio della conoscenza scientifica, e forse è questo l’aspetto della mia professione di medico che mi piace di più e che ancora oggi mi appare di una certa utilità.
La medicina che vedo intorno a noi, fatta di grandi organizzazioni specializzate e complesse e di poco tempo a disposizione, ha spinto medici e pazienti a costruire il loro rapporto basandosi molto di più sul contratto che sulla realizzazione di una alleanza per la cura e la salute.
Si chiama medicina difensiva e non fa molto bene ai pazienti.
Personalmente credo in una medicina diversa, in fondo più semplice, ma non meno impegnativa, basata su virtù piccole ma essenziali, come la capacità di ascoltare e la voglia di imparare. Questa è forse la sola lezione che, come insegnante, mi piacerebbe saper trasmettere e, come medico, cercare di realizzare.