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La pillola val bene una scomunica2020-03-31T15:07:21+02:00

La pillola val bene una scomunica

Agosto 2009

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Da oggi in poi sarà possibile interrompere le gravidanze, entro le prime 7 settimane, senza andare in sala operatoria ma somministrando due farmaci, prima un anti-ormone per interrompere la gravidanza, poi una prostaglandina per espellere il feto. Le donne, debitamente informate, potranno scegliere come abortire. Tutto come nel resto dell’Europa civile, quella nella quale non c’è una religione a decidere i comportamenti dei cittadini, commissionando leggi che rispettino i dettati del Libro e offendano la laicità delle istituzioni.. Tutto come dice la legge 194, che invita le Regioni a proporre l’uso di “tecniche più moderne e più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna..”. L’interruzione sarà praticata , sempre come dice la legge 194 “da un medico di un servizio ostetrico.. presso un ospedale generale..” .
Di questa povera pillola è stato detto tutto il male possibile da una serie di persone che di medicina sanno poco o niente e di questi argomenti proprio niente. Si è parlato della solitudine delle povere donne che dovranno aspettare a casa propria che i farmaci abbiano effetto, non sapendo che un aborto interno nelle prime settimane di gestazione viene trattato esattamente nello stesso modo, il ricovero e il raschiamento riguarda una minoranza di casi. Si è parlato di sperimentalità, laddove esistono linee guida di paesi europei, ad esempio l’Inghilterra, che hanno concluso lunghi periodi di osservazione e di studio. E si è parlato soprattutto di complicazioni, di una trentina di povere ragazze deceduto per aver fatto questa scelta infame, uccise dall’indifferenza dei medici e dall’ossequio generale nei confronti dell’interesse primario delle case che producono farmaci.
Tra i casi che vengono elencati per dimostrare il rischio legato all’assunzione della pillola, c’è di tutto: c’è il caso di una ragazza che in verità aveva una gravidanza extra-uterina, bell’esempio di incompetenza medica, peccato che io l’abbia visto accadere anche dopo un intervento di isterosuzione, gli errori dei medici sono imparziali, non fanno omaggi alle ideologie. L’ultimo aggiornamento di Up To Date commenta così:gli epidemiologi ritengono che non possa in alcun caso essere considerata significativa la presenza di un numero così piccolo di casi letali e che gli interventi di alcune agenzie a questo proposito dovrebbero essere considerati atti di terrorismo. Comunque, l’opinione degli esperti è sorprendentemente simile: il farmaco è pericoloso quando non si seguono le linee guida, osservate attentamente controindicazioni e cautele e non vi accadrà niente di male.
Dovrei commentare gli interventi della signora Roccella, ma sono uomo compassionevole e fingo di niente: purtroppo non esistono più i bei giornali satirici di un tempo (lo ricordate il Don Basilio?), con le dichiarazione del sottosegretario ci sarebbero andati a nozze e l’avrebbero probabilmente costretta alle dimissioni. Ma c’è aria di disoccupazione, lei non mi sembra una donna capace di cavarsela da sola, proprio non me la sento di chiamarla in causa.
Resta da commentare l’intervento del Vaticano, che attraverso le parole di monsignor Sgreccia ha parlato ancora una volta di orribili delitti, ha minacciato di scomunica chi farà uso della pillola (ma qui è opportuno chiedersi se esiste il diritto di reciprocità, non dimentichiamoci di vivere in uno stato democratico) e soprattutto ha fatto una nera previsione, gli aborti aumenteranno di numero. Monsignor Sgreccia è abituato a caricare i peccatori a testa bassa e questo gli impedisce spesso di verificare se i peccatori sono ancora lì ad attenderlo. Questa volta immagina che esistano donne – genere per il quale, bisogna concederglielo, non prova alcuna simpatia, ianua diaboli – che fino ad oggi non hanno abortito perché non gli piaceva la tecnica che veniva loro proposta. Adesso che ce n’è una nuova, sono tutte contente e hanno già pianificato alcune gravidanze da interrompere, così potranno finalmente sperimentare la “sindrome del boia”, un’allegra definizione del Movimento per la Vita. Monsignor Sgreccia! Non legge i documenti del Ministero? Il numero di aborti in questo Paese continua a calare, e gli aborti ripetuti sono scesi al 18%, una percentuale tra le più basse del mondo. Le nostre donne, caro Monsignore, sono brave, prudenti e per niente stupide, checché lei ne pensi.
Bisognerà affrontare un nuovo problema. La tradizionale “pillola del giorno dopo”, che non impedisce l’annidamento dell’embrione e non è”occisiva” (lo testimoniano recentissime indagini sperimentali, è vergognoso continuare a raccontare fandonie su di lei) ha una percentuale di fallimenti, probabilmente relativi a quei casi nei quali l’embrione si è già formato. Se si usa al suo posto il mifepristone, la pillola antiormonale che l’AIFA ha appena approvato, di insuccessi, in pratica, non se ne osservano più. Dunque, la lista delle nostre richieste si allunga: non vogliamo obiettori di coscienza negli ospedali di ginecologia; chiediamo di aggiungere il mifepristone alla lista dei farmaci usati per la contraccezione di emergenza. E vada per la scomunica.